Seražin-Klemencic AHAS 9ital
Helena SERAŽIN, Matej KLEMENČIČ
I contratti di garzonato degli scultori, lapicidi e intagliatori veneziani (III)
Il contributo rappresenta la continuazione degli articoli editi nei numeri settimo e ottavo degli Acta historiae artis Slovenica, nei quali sono stati pubblicati i contratti degli scultori, lapicidi e intagliatori veneziani siglati nella prima metà del XVIII secolo. I contratti pubblicati in questo numero risalgono alla seconda metà del XVII secolo anche se l’elenco risulta lacunoso a causa dell’incompletezza del fondo dell’Archivio di Stato di Venezia: mancano le registrazioni dei contratti per circa trentacinque anni e i vuoti più rilevanti sono riscontrabili tra gli anni 1671 e 1681 e tra gli anni 1682 e 1700.
Rispetto ai contratti sinora pubblicati la dicitura “tagliapietra” in questo elenco cela anche i nomi di alcuni importanti architetti veneziani del Sei e Settecento. La presenza degli architetti tra gli scultori, lapicidi e intagliatori nell’Arte dei Tagliapietra non è affatto insolita, poiché nelle regioni italiane spesso provenivano da mestieri che non erano legati all’edilizia. La loro attività spaziava infatti dalle scenografie teatrali sino alla risoluzione di problemi ingegneristici legati alle fortezze, travalicando così i ristretti ambiti dell’Arte dei Mureri. A causa dei differenti lavori ai quali erano chiamati, e in parte anche per ragioni di economia, gli architetti erano iscritti addirittura nell’Arte degli orefici e dei setaioli, e comunque non si diedero mai una propria organizzazione autonoma. Nonostante al giorno d’oggi paia strano che un architetto si sia formato come pittore, falegname o lapicida, va ricordato che egli non era responsabile della realizzazione dei progetti, tranne se non rivestiva il ruolo di protomagistro o di sovrintendente dei lavori. Questi erano solitamente condotti dai mastri edili o capomastri mureri, appartenenti all’Arte dei Mureri, che con le loro botteghe realizzavano con maggiore o minore successo ciò che era stato disegnato sulla carta o realizzato con un modellino ligneo. Da loro dipendeva se l’edificio poteva rimanere in piedi e se nelle proporzioni e nei dettagli corrispondeva ai piani predisposti.
Anche in quest’occasione il materiale è stato ordinato in due parti. Nella prima sono ordinati cronologicamente gli estratti dei contratti di garzonato conservati in sette quaderni. Segue, nella seconda parte, l’elenco commentato dei maestri e dei garzoni.