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Helena SERAŽIN, Matej KLEMENČIČ

I contratti di garzonato degli scultori, lapicidi e intagliatori veneziani (I)

Nel fondo di un particolare organo amministrativo della Repubblica di Venezia denominato Giustizia Vecchia, che come una sorta di ispettorato del lavoro sovrintendeva sull’attività di tutte le Arti veneziane, sono presso l’Archivio di stato di Venezia conservati libri dei contratti di garzonato. Questi sono riportati nei registri secondo un ordine cronologico indipendentemente dall’Arte di afferenza e perciò la ricerca di determinate persone può richiedere molto tempo e risultare infruttuosa. Per questo fu compilato un elenco degli artisti ovvero degli artigiani formatisi in discipline artistiche, legate alla scultura (gli scultori, i tagliapietre, i lustrapietre e gli intagliatori del legno o della pietra), ed iscritti in questi registri nel primo quarto del Settecento (ovvero, per la mancanza di alcuni registri, soltanto per gli anni tra 1703 e 1718). Nei registri non si trovano gli architetti poiché provenivano spesso dai mestieri più diversi (murari, marangoni; a volte erano anche privi di una formazione artigianale) e neanche i pittori, i quali avevano già alla fine del XVII secolo raggiunto l’autonomia dal sistema delle Arti formando il Collegio dei pittori con regole diverse. All’elenco cronologicamente ordinato dei contratti di garzonato regestati segue l’indice commentato dei nomi dei garzoni e dei maestri. Nei prossimi numeri della rivista sarano pubblicati anche i contratti per il secondo quarto del Settecento e per la seconda metà del Seicento.