Klemencic AHAS 2ital

Matej KLEMENČIČ
 
Giovanni Marchiori a Rovigno
 
 
Nella chiesa di Sant'Eufemia a Rovigno (Rovinj) si trovano alcune importanti opere dello scultore veneziano Alvise Tagliapietra e della sua bottega. Tra le sculture che vengono comunemente assegnate al Tagliapietra quelle poste sull'altare del Santissimo Sacramento sembrano però assolutamente estranee al suo stile personale. Come è stato già osservato da Giuseppe Biasuz e più recentemente da Simone Guerriero, gli angeli adoranti su quest'altare appartengono ad uno scultore della corrente classicista. Finora, tuttavia, non è stata ancora avanzata nessun'altra proposta attributive.
 
Nelle fonti archivistiche e precisamente nel Libro spese della Scuola del Santissimo Sacramento, conservato dalla fine del 1739 in poi, è stato reperito solo il nome del tagliapietra veneziano Girolamo Laureata da S. Leonardo. Lo stesso tagliapietra viene menzionato nelle fonti ottocentesche quale autore dei progetti per tutti e tre gli altari del presbiterio, insieme ad Alvise ed Ambrogio Tagliapietra in qualità di esecutori. Nel medesimo Libro spese non viene però ricordato il nome dell'autore delle sculture, anche se dalle spese iscritte si può desumere che l'altare fosse pressochè ultimato alla fine del 1739. Al 1740 risalgono invece le prime notizie riguardanti i due angeli, che a quella data appaiono già collocati sull'altare.
 
I due grandi angeli si possono confrontare con le opere di un altro scultore veneziano, Giovanni Marchiori, e soprattutto con le sculture eseguite prima del 1740. Poichè I'attribuzione di alcune sibille e degli apostoli nella chiesa veneziana di Santa Maria di Nazareth o degli Scalzi appare ancora molto controversa, le prime opere certe di Marchiori sono il San Servolo e il San Sebastiano della parrocchiale di Buie (Buje) in Istria, nonchè le figure di Sant'Alessio Falconieri e Santa Giuliana Falconieri della parrocchiale di Fratta Polesine, opere datate rispettivamente 1737 e 1738. La costruzione del corpo, il modellato dei volti e dei capelli, ma soprattutto il drappeggio degli angeli rovignesi trovano le analogie più convincenti nelle sculture di Buie e Fratta.
 
La trasformazione dello stile di Marchiori dopo il 1740 rende in effetti difficilmente confrontabile 1'esecuzione del panneggio con opere successive a quella data e le analogie con gli angeli rovignesi risultano evidenti soprattutto nel modellato dei volti idealizzati (come nel Davide e nella Santa Cecilia della chiesa di San Rocco a Venezia e nella Testa di Venere del Museo Civico di Treviso). Inoltre tra le sculture più tarde si trovano anche tre figure tipologicamente paragonabili con gli angeli di Rovigno: l'Angelo annunciante della parrocchiale di Mel (Belluno), già attribuito al Marchiori dal Semenzato, e i due angeli - entrambi firmati - dell'altar maggiore di Sant'Arnbrogio di Fiera nella periferia di Treviso (verso il 1746). Proprio uno di questi ultimi due - tenuto conto anche del mutato linguaggio stilistico - risulta vicinissimo all'angelo rovignese collocato sulla destra.
I due angeli dell'altare del Santissimo Sacramento della chiesa di Sant'Eufemia a Rovigno, assieme alla rimanente decorazione scultorea evidentemente dello stesso autore (due angeli sul timpano, forse un lavoro della bottega, una testa di cherubino e due putti del paliotto), rappresentano cosi un importante arricchimento dell'opera di Marchiori anteriore al cambiamento stilistico. Confrontando i rilievi delle chiese di San Leonardo di Treviso e di Sant'Ambrogio di Fiera, nonchè quelli della Scuola di San Rocco, sembra che lo stesso scultore sia almeno responsabile anche della concezione del rilievo del tabernacolo dell'altare rovignese.
 
Allo stato attuale data la mancanza di documenti non può essere ulteriormente chiarita la collaborazione di Marchiori con gli altri protagonisti dell'impresa rovignese. Lo scultore potrebbe essere stato chiamato dal tagliapietra Girolamo Laureata, che risiedeva nella stessa parrocchia di San Leonardo nella contrada di San Marcuola. Nell'Archivio capitolare di Rovigno esiste però anche una conferma dei contatti diretti del nostro scultore con la Scuola del Santissimo Sacramento. Nel già menzionato Libro spese si trova in data 11 Novembre 1739 la notizia di sedici lire per "un Sacro Convivio p(er) I'altare del Sant.mo Sacram.to" che furono pagate al "Sig.r Zuanne Marchiori in Venetia".